LE 5 MIGLIORI MILONGHE DOVE HO BALLATO IL TANGO A BUENOS AIRES

Oggi vi parlerò delle milonghe di Buenos Aires che ho visitato personalmente. Non sono riuscita a fare il giro di tutte quante, poichè le proposte sono numerose tutti i giorni.

Qualcuno di voi è mai andato ad una milonga? Oppure qualcuno sta per andare a Buenos Aires a ballare il Tango per la prima volta?

Mai dire mai…

Potete prendere il post come una piccola guida di locali da visitare, dove poter ballare il Tango, prendere lezioni e incontrare gente da tutto il mondo, spendendo tra gli 80 e i 100 pesos.

Nato alla fine dell’800 nei bassifondi e poi esportato nei salotti aristocratici, il Tango è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. L’Argentina e l’Uruguay avevano avanzato la proposta, poichè la storia di questo ballo è strettamente connessa a quella del Rio de la Plata.

La maggior parte delle persone che visita Buenos Aires accede solo ad una piccola fetta della realtà del Tango: gli spettacoli proposti dalle agenzie turistiche o dagli hotel e la visita al quartiere La Boca, con le performance dei ballerini nei ristoranti.

Tuttavia il Tango non è solo questo, è un mondo fatto di regole, codici, incontri, sentimenti e storie, è una cultura e rappresenta l’essenza di una comunità. Lo si può vivere da spettatore o da ballerino, comunque sia regala emozioni uniche. Per qualcuno rappresenta un vero e proprio stile di vita.

Ora vi spiego che cos’è una milonga.

La milonga è un evento organizzato in un locale, dove si può ballare il Tango. Non è obbligatorio ballare, ci si può anche sedere al tavolino e bere qualcosa in compagnia, ammirando i ballerini in pista o ascoltando un’orchestra dal vivo. Non tutti i locali hanno lo stesso clima, alcuni sono più nuovi altri più storici. In alcune milonghe si balla bene, in altre meno.

Dovete sapere che in milonga c’è una gerarchia e che ogni personaggio che incontrerete ha un proprio ruolo.

Ci sono maestri che girano il mondo insegnando e che in certi periodi tornano in patria per dare lezioni in pre-milonga, dj che animano la serata con la musica, orchestre e cantati dal vivo, ballerini che si esibiscono durante la serata, anziani milongueros che vengono alla milonga anche se non ballano più e tanti altri personaggi.

Poi ci sono i cosiddetti milongueros, cioè tutti quelli che girano le milonghe per ballare il tango. A Buenos Aires troverete argentini, porteñi (abitanti di BsAs), turisti provenienti da ogni parte del mondo. Sempre forte la presenza di milongueros dall’Oriente e dall’Europa.

Ecco che questi contesti sono ottimi per conversare e praticare l’inglese, lo spagnolo, ecc., salvo poi scoprire, con tanto stupore, che l’italiano lo parlano un sacco di persone e che il nostro bel paese, l’Italia, lo adorano tutti.

Da specificare che con il termine milonga si intende anche un genere musicale che si balla in modo più disinvolto, veloce a allegro.

Ricordatevi che le serate durano a lungo e che a volte le piste si animano veramente da mezzanotte in poi.

Per informazioni sulle lezioni in pre-milonga e le serate io ho fatto riferimento a http://www.hoy-milonga.com/.

#1 SALON CANNING – MILONGA PARAKULTURAL

Scalabrini Ortiz 1331, Palermo Soho

Tel: 15 5738 3850

Giorni: lunedì, martedì, venerdì

Perchè andarci: luogo elegante e di classe, in stile tradizionale, buon mix di giovani e anziani, sia argentini che stranieri. Pavimento in legno, soffitti alti e bar. Quasi tutte le sere ci sono performance di ballerini o di musica dal vivo.

Consigli: prenotare il tavolo in anticipo o recarsi al locale presto per averne uno senza prenotazione. La pista inizia a riempirsi intorno alle 23.30 e si balla fino a oltre le 4.00.

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Photo courtesy of Soho Tango

#2 MILONGA CACHIRULO

Obelisco Tango, Avenida Entre Ríos 1056, Buenos Aires

Tel: 15 4577 0434

El Beso, Riobamba 416, Buenos Aires

Giorni: sabato (Obelisco Tango) – giovedì (El Beso)

Perchè andarci: milonga dove donne e uomini siedono separati, si invita qualcuno a ballare usando il cabeceo, cioè con il contatto degli occhi.

Consigli: dress code formale, chiedete agli organizzatori di farvi sedere con amici se non siete ballerini. La milonga inizia presto intorno alle 20.00, ma la pista è piena dalle 22.00 in poi.

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Photo courtesy of Cachirulo

#3 LA VIRUTA

Armenia 1366, Buenos Aires

Tel: 4774 6357

Giorni: mercoledì, venerdì, sabato e domenica

Perchè andarci: luogo molto turistico con una pista ampia, che propone diverse lezioni (dal martedì alla domenica). Rimane aperto fino alle prime ore del mattino, per questo molti tangueros ci arrivano quando le altre milonghe hanno chiuso.

Consigli: il locale è pieno intorno alle 3.30, rimaneteci fino alle 4.00 per fare il desayuno, cioè la colazione con medialuna e caffè con leche (cornetto e cappuccino).

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Photo courtesy of La Viruta

#4 SUNDERLAND CLUB – MILONGA MALENA

Lugones 3161, Villa Urquiza, Buenos Aires

Tel: 4701 1939

Giorni: sabato

Perchè andarci: milonga del barrio, cioè di quartiere e molto tradizionale. Situata in una palestra, si respira aria familiare. Da questo club sono usciti alcuni dei tangueri che hanno fatto la storia del Tango. Offre esibizioni di ballerini professionisti.

Consigli: pianificate gli spostamenti poichè si trova a nord della città. Potete andare alle 22.00 per mangiare qualcosa, anche se si riempirà la pista intorno alle 23.00

Photo courtesy of Milonga Malena
Photo courtesy of Milonga Malena

#5 YIRA YIRA

Humberto 1º 1462 , Buenos Aires

Tel: 15 3359 6710

Giorni: venerdì

Perchè andarci: salone dei primi del ‘900 di ampie dimensioni, con pavimento di legno, caffetteria e cucina. Offre esibizioni di ballerini e musica dal vivo. Alle 21.30 ci sono dei seminari mensili di Tango con insegnanti ospiti.

Consigli: la serata inizia dalle 23.00 ma si riempie più tardi, poichè le esibizioni sono alle 2.00.

Photo courtesy by Yira Yira
Photo courtesy by Yira Yira

Quindi, che siate turisti curiosi o tangueri, spero di avervi dato qualche indicazione in più rigurdo il vasto panorama di milonghe a Buenos Aires.

Buon Tango!!

 

BUENOS AIRES: SECONDA SETTIMANA NELLA CAPITALE

In questo post scoprirai ciò che è stata la seconda settimana trascorsa a Buenos Aires. Voglio guidarti tra le zone più rilassanti e tranquille della città.

Dopo una prima settimana nella capitale a dir poco sfrenata, tra milonghe notturne e lunghe camminate turistiche, la seconda settimana abbiamo scelto una vita più tranquilla. Abbiamo esplorato alcuni nuovi luoghi e siamo tornati in quelli che più ci erano piaciuti dall’inizio del soggiorno.

In alcune giornate è stato veramente freddo a causa dell’aria tagliente, ma il tutto era ripagato da un cielo splendidamente limpido e azzurro.

Il Giardino Giapponese è stato il luogo più rilassante nella città che abbia visitato. Si trova tra Av. Casares & Av Figueroa Alcortalungo, nei pressi dell’Avenida del Libertador e l’ingresso costa 50 pesos. Apre tutti i giorni dalle 10 alle 18.

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Qui regna l’ordine, la pulizia e il silenzio; appena ci entri ti ritrovi in una piccola oasi, lontano dal traffico e dalle voci della strada. L’occhio è rapito dal verde della vegetazione e dai cespugli colmi di fiori dai colori caldi. Con un po’ di fantasia ti sembrerà di essere in un angolo del Giappone, tra pagode, ponticelli sullo stagno, carpe colorate e alberi piccoli.DSC_0409 (1024x683)

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La sosta al vivaio è stata molto piacevole. Ci sono una serie di bonsai di ogni forma e tantissime altre piante
acquistabili. Vi è anche un centro culturale, un ristorante e un negozio di souvenir.

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Non ho potuto fare a meno di rimanere fino al tramonto, osservando il sole scendere dietro agli alberi.

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Vi ho già parlato del post precedente della gita fuori città a Tigre, credo che l’ideale sia andarci in primavera inoltrata. E’ stato molto bello navigare nel delta tra canali e isolotti, fino a scorgere da lontano Puerto Madero, uno dei quartieri di Buenos Aires.

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Siamo tornati ad ammirare la Floralis Generica al tramonto, quell’opera d’arte imponente nel quartiere Recoleta. Durante la settimana non c’è tutta quella gente che solitamente si trova la domenica. C’era un atmosfera mistica e i petali del fiore perdevano via via la luce metallica, per riflettere quella più calda del sole al tramonto.

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Ci avevano consigliato di visitare il cimitero della Recoleta. Suona un po’ strana la fama di un cimitero, ma superata la titubanza abbiamo deciso di addentrarci. L’ingresso è imponente e si accede attraverso una porta sostenuta da alte colonne doriche. E’ da considerarsi un’opera d’arte tutto il complesso, proprio come pensereste di una chiesa o di un palazzo antico. E’ ricco di statue di marmo, sarcofagi scolpiti da illustri scultori, mausolei sede delle spoglie di illustri personaggi della storia dell’Argentina. Una delle tombe più famose è proprio quella della famiglia Duarte, di Evita Peron.

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Venerdì scorso avevamo programmato la giornata a tavolino, della serie andiamo a piedi da Palermo-Las Cañitas fino all’aeroporto e poi oltre fino al Rio de la Plata. Non poca strada direi, calcolando gli enormi spazi e le distanze.

Fatto nulla di tutto questo. C’era un vento freddo terribile, che ti tagliava la pelle della viso.

Ci siamo incamminati all’ora di pranzo sull’Avenida de Libertador e poco dopo abbiamo costeggiato i campi da polo e l’Ippodromo Argentino di Palermo. Siamo entrati in quest’ultimo, incuriositi dall’aspetto elegante e dell’ingresso decisamente maestoso. Abbiamo scoperto che si può entrare gratuitamente nella parte delle gradinate bianche. Dopo qualche minuto c’è stata una corsa di cavalli. Io li adoro e non avevo mai visto una gara dal vivo. Ne ho approfittato per scattare delle foto.

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Successivamente, sbagliando qualche strada, siamo arrivati al Planetario Galileo Galilei. Con 50 pesos abbiamo assistito ad uno spettacolo molto interessante riguardo le stelle più importanti del cielo di Buenos Aires e la tecnologia che è stata creata per essere utilizzata nello spazio e che ora viene adoperata per migliorare la nostra vita quotidiana. Linguaggio semplice e scandito, quindi facile da comprendere anche per una italiana che non conosce bene la lingua spagnola.

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La sera non abbiamo potuto abbandonare le milonghe della capitale e siamo tornati al Salon Canning alla milonga Parakultural (quartiere Palermo, Av. Scalabrini Ortiz). Il salone è molto elegante e offre sempre esibizioni di ballerini o performance di musicisti e cantanti. In particolare la sera del martedì è stata speciale, poichè c’era l’orchestra dal vivo Sexteto Visceral, che ha animato la pista. Sentire in Tango dal vivo è un’esperienza rara e da pelle d’oca, così come scoprire di avere Noelia Hurtado come compagna di pista.

Ci siamo fatti consigliare da uno dei nostri maestri di tango e il sabato sera siamo stati alla milonga Malena al Sunderland Club (quartiere Villa Urquiza), una palestra adibita a pista da ballo, con i soliti tavolini tutti intorno. E’ una delle più vecchie milonghe della capitale, iniziata negli anni ’40. Il suo aspetto è decisamente più familiare, la tipica milonga di quartiere, con tanto di bambini presenti. Anche qui si fanno incontri particolari come Carlos Pérez, maestro storico di Tango.

La nostra permanenza a Buenos Aires si è conclusa domenica, prendendo il bus 57 diretti a Del Viso-Pilar.

Los Viajeros sono tornati, per trascorrere in famiglia l’ultima settimana di questo incredibile viaggio.

TIGRE E DELTA: LA VENEZIA SUDAMERICANA

Dopo numerose giornate a correre di qua e di là per la metropoli, ci siamo dedicati una giornata di relax. Una visita a Tigre è quello che ci voleva, per fuggire alle interminabili code di attesa alle fermate degli autobus e alla confusione della metro.

Tigre è una cittadina della Gran Buenos Aires ed è raggiungibile dalla stazione di Retiro in un’ora, spendendo poco. Le opzioni per viaggiare sono due: il treno di linea e il treno della costa.

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Questa cittadina è speciale perchè sorge sul Delta del rio Paranà, per cui si sviluppa su diverse isole alternate dai canali e contornate da una vegetazione folta. E’ detta la Venezia sudamericana, perchè per certi aspetti ricorda la laguna veneziana. Difficile trovare una città come Venezia, per cui prendete con le pinze la similitudine.

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L’aria di fine inverno è pungente, ma il sole riscalda piacevolmente le passeggiate.

Per addentrarci maggiormente nella realtà del delta abbiamo optato per una escursione in barca. Ci sono diverse soluzioni proposte dalle agenzie turistiche; io e Hec abbiamo scelto di navigare per un’ora e mezza, pagando 150 pesos per ciascuno. L’alternativa è di utilizzare il mezzo dei locali, la lancia, magari una privata che vi permette di fermarvi dove desiderate.

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Durante l’escursione si ha la possibilità di ammirare la folta vegetazione e le diverse abitazioni; dalle case più umili, alcune delle quali palafitte, alle ville più lussuose, tutte con il loro pontile.

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Se avete intenzione di fare shopping o semplicemente curiosare c’è il Puerto de Frutos, un grande spazio adibito a mercato.

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Troverete delle casette che vendono oggetti tipici come mate, prodotti in cuoio, strumenti vari per cuocere la carne, oggetti d’arredamento in stile Zen o più rustico o d’antiquariato, saponi, amache, borse colorate e molto altro ancora.

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Altro particolare è la lavorazione del vimini, per cui troverete ceste, sedie, tavolini di ogni forma e dimensione.

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Per quanto riguarda il cibo c’è l’imbarazzo della scelta tra bar, ristoranti e baracchini, dove scegliere un panqueque (specie di crepe) oppure qualche panino tipico argentino.

A Tigre c’è il parco divertimenti Parque de la Costa con numerose attrazioni. Essendo una meta turistica la cittadina propone inoltre diverse attività legate agli sport acquatici: canottaggio, sci d’acqua, kitesurfing.

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La nostre cinque ore di relax hanno dato i loro frutti e siamo rientrati a Buenos Aires con energia recuperata.